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Mercato auto in crisi anche in Cina: ecco i marchi che sono falliti

Molti marchi di auto elettriche cinesi sono spariti nel corso dell’ultimo anno, ed anche in questo paese la crisi sembra non risparmiare nessuno. Ecco la verità su ciò che sta accadendo.

La Cina è divenuta la nuova frontiera dell’automotive globale, riuscendo a costruire un vero e proprio business sulla produzione e la vendita di auto elettriche. Tutto ciò è avvenuto grazie ad una serie di tecnologie estremamente raffinate, che sono riuscite a conquistare la clientela locale e globale, mediante prezzi molto più bassi rispetto alle BEV degli altri paesi. Tuttavia, come sottolineato dall’approfondimento del sito web “Insideevs.it“, sono parecchi i marchi cinesi che sono spariti nel corso dell’ultimo anno, e la cosa non è affatto positiva.

Auto cinesi – Renaultnews.it

La concorrenza, nel paese del Dragone, sta aumentando a dismisura, per via della nascita di un gran numero di brand che sovente si immettono sul mercato, cercando di trovare fortuna. La Cina, al Salone di Shanghai, ha messo in mostra la bellezza di quasi 100 costruttori, e ci si inizia ad interrogare quanto tutto ciò sia davvero sostenibile a livello di business. Andiamo a scoprire quali sono i marchi che sono spariti dalla scena mondiale nell’ultimo anno.

Auto cinesi, queste case hanno chiuso i battenti

Tra i brand che non sono più presenti sul mercato spicca la Ji Yue, nata come joint venture tra Baidu e Geely. Quest’ultima forniva solo la base dell’auto, mentre Baidu gestiva il resto. Nonostante le tecnologie raffinate messe a disposizione, le vendite non sono mai decollate, ed è il brand ha chiuso i battenti, pur non essendo dichiarato fallito a tutti gli effetti. Disastrosa anche l’esperienza di Neta, che aveva presentato la Neta L al Salone di Pechino, ma il 2025 è iniziato malissimo con parecchi licenziamenti. Inoltre, pare che il dipartimento ricerca e sviluppo sia stato del tutto smantellato. La bancarotta sembra essere sempre più vicina.

Ji Yue in mostra (Media Press) – Renaultnews.it

Dunque, sono tempi duri per molti marchi, come dimostra la parabola di Yuanhang, spin-off Premium di Dayun. Il personale è stato licenziato, ma non c’è stata la ripresa attesa. Se non ci sarà presto un cambio di tendenza, il fallimento non potrà che essere l’unica soluzione. Il problema principale del mercato cinese è quello dell’eccessiva concorrenza, con troppi marchi all’attivo ed un gran numero di start-up e joint venture che non sembrano poter convivere tra di loro. E c’è il serio rischio che solo i colossi potranno sopravvivere.

Giovanni Messi

Giornalista pubblicista. Amante del motorsport e della scrittura, passioni che ho coniugato facendone il lavoro che amo. Non fermatevi mai davanti a nulla.

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