Continuano le tensioni tra l’occidente e la Cina, che ora finisce nuovamente sotto accusa da parte della UE. Ecco le ragioni del caos.
Non c’è un attimo di pace nello scontro in corso da diverso tempo tra il mondo occidentale e la Cina, contro la quale è scattata una vera e propria guerra commerciale. Si è molto discusso dei dazi imposti dall’amministrazione statunitense di Donald Trump, ed ora il nuovo attacco arriva dall’Unione Europea. Dopo le tariffe imposte alle auto prodotte nel paese del Dragone, a seguito di un’indagine anti-dumping scattata nel 2023, c’è un nuovo motivo di discussione.

In base a quanto emerso, l’Unione Europea vuole avviare un’indagine anti-dumping sugli pneumatici cinesi, in modo da accertare la presunta presenza di pratiche commerciali scorrette. La notizia è stata riportata dal sito web “PneusNews.it“, che avrebbe visionato lo screenshot di notifica dell’avvio dell’indagine n. AD733, che proviene da ben tre fonti differenti. La Commissione europea, in base a quanto raccontato, avrebbe prima pubblicato e proprio cancellato tale notifica dal proprio sito web. La fonte sopracitata ha provato a contattare l’ufficio stampa della Commissione, ma senza successo.
Cina, la UE indaga sull’importazione degli pneumatici
Nonostante la mancata conferma, appare certa l’indagine anti-dumping relativa all’importazione di pneumatici cinesi in Europa. La Commissione europea avrebbe già contattato i produttori di pneumatici cinesi, avvisandoli che il 20 di maggio prossimo scatterà la sopracitata indagine. “China Rubber Magazine” ha fatto sapere che l’indagine è attualmente in fase preliminare, e non sono ancora disponibili delle misure specifiche, non essendo stato presentato precisamente alcun caso.

Nel 2024 sono stati esportati dalla Cina all’Europa oltre 40 pneumatici, un quarto dei 160 milioni di set che sono stati prodotti nel paese del dragone. Un’eventuale indagine anti-dumping potrebbe dunque avere delle conseguenze molto serie sulle esportazioni cinesi, che hanno nell’Europa uno dei loro mercati principali. Se l’indagine dovesse realmente partire tra pochi giorni, ci sarà una durata di circa 14 mesi, iniziando con l’emissione di un avviso da parte della Commissione europea. Le aziende incluse dovranno presentare dei questionari anti-dumping entro il prossimo 3 di luglio, e nello stesso momento, la UE esaminerà le risposte, per poi effettuare delle verifiche entro settembre.